La manutenzione delle finestre in legno è essenziale, siano esse vecchie o di recente installazione. Ispezioni e pulizie a cadenza mensile possono dunque rivelarsi come azioni utilissime al fine di prevenire danni e impedire le dispersioni termiche.
Per vivere in un ambiente confortevole, con caratteristiche termiche gradevoli e senza dispersioni di giorno e di notte, è indispensabile dotarsi di infissi funzionali in ogni loro componente e dall’alto fattore isolante. Il foro finestra, secondo gli esperti, incide almeno per il 30% sull’efficienza energetica domestica. Ciò significa che buona parte dell’energia necessaria per riscaldare un ambiente può essere dispersa in presenza di finestre non adeguate.
Il legno è, per ragioni estetiche e pratiche, uno dei materiali più utilizzati per gli infissi. Le finestre in legno si coordinano bene con gli elementi d’arredo e i rivestimenti dell’appartamento tipo e rispondono bene anche a esigenze di sostenibilità ambientale per via della natura del materiale stesso: il legno è un isolante naturale, sia a livello termico che acustico. Se curato, è anche indeformabile.
Accanto a tutte queste virtù, il legno rivela anche dei limiti: rispetto ad altri materiali (come l’alluminio e il PVC) esprime minore resistenza agli agenti atmosferici ed è più soggetto all’usura. Ovviamente c’è legno e legno: le finestre in legno lamellare, essendo strutturate in diversi strati incollati, risultano molto più resistenti di quelle in legno massello.
Infissi in legno: guida alla manutenzione ordinaria
Con piccoli interventi di riparazione e di manutenzione ordinaria è possibile prolungare la vita di ante lignee e infissi e, soprattutto, e quindi migliorare l’isolamento termico dell’appartamento, evitando dispersioni di calore ed energetiche.
Come anticipato, il legno, pur essendo un ottimo materiale da un punto di vista dell’isolamento termico e acustico, si deteriora più velocemente di altri. I nemici principali del materiale sono l’umidità (pioggia, infiltrazioni, ristagni, aria satura di anidride carbonica), la polvere (sporco, fuliggine da inquinamento, monossido di carbonio), la luce solare, le muffe e i batteri (funghi cromogeni che incidono sul colore del legno e funghi della marcescenza) e gli insetti (tarli e altri insetti xilofagi saprofiti).
Per difendersi da tutti questi pericoli, la prima cosa da fare è tenere pulita la finestra. Bisogna utilizzare il più spesso possibile un panno morbido e asciutto per rimuovere la polvere e lo sporco. Provvedere alla regolare pulizia delle ante e degli infissi significa impedire che si accumuli uno strato superiore di sporcizia che favorisce la formazione di funghi e la proliferazione di batteri.
E mentre si pulisce la superficie delle finestre è sempre consigliabile analizzare il legno alla ricerca di eventuali crepe, desquamazioni o formazioni di muffa. Bisogna assicurarsi che non ci siano punti in cui la finitura si è staccata. Laddove siano evidenti fenditure o deformazioni, è importante trattare la zona. Come? Applicando dello stucco di legno o un film di vernice protettiva sulla parte esposta o su tutta la finestra.
Per il lavaggio, non c’è per forza bisogno di prodotti specifici e dunque costosi per pulire gli infissi delle finestre: servono soltanto un detersivo delicato, un po’ di acqua tiepida e un panno morbido o una spugnetta. Il panno non va mai bagnato del tutto ma va mantenuto umido per evitare che l’acqua sporca e saponata scorra lungo i telai. Per questo, a fine lavaggio, conviene sempre ripassare la superficie con un panno pulito e asciutto, per rimuovere i residui di detersivo e l’umidità in eccesso. Allo stesso modo vanno puliti i vetri, possibilmente con un panno in microfibra.
Cosa fare in presenza di crepe
In presenza di parti del telaio crepate o bisognose di una rifinitura, può essere utile cominciare a trattare la zona lavorandola con carta vetrata a grana fine. A questo punto bisogna riempire le eventuali crepe e gli avvallamenti con dello stucco per legno (in commercio ci sono materiali in pasta fine a base di resina poliestere medio-elastica e pigmenti di fibre di legno che costano poco e funzionano bene). Dopodiché si tratta di levigare la superficie con una spatola.
Si lascia poi asciugare il tutto almeno per una notte prima di applicare la rifinitura, ossia il nuovo film protettivo o la vernice speciale. Bisogna prestare la massima attenzione a quale finitura usare durante l’opera di manutenzione delle finestre. Alcune vernici bloccano le radiazioni solari ma trattengono l’umidità. Altre sono troppo isolanti.
Di solito si utilizzano vernici smaltate a base di olio oppure tinte semitrasparenti commercializzate come miscele di oli, resine e cere selezionate. L’ideale sarebbe rismaltare le finestre in legno almeno due volte l’anno. In commercio esistono anche speciali vernici high-tech in grado di proteggere in modo duraturo gli infissi in legno preservandone la bellezza.
Quando la verniciatura deve essere eseguita su tutta la superficie, è sempre meglio compiere un lavoro a regola d’arte. Per questo bisogna partire dalla sverniciatura totale, eliminando cioè ogni traccia della vecchia colorazione. Si può utilizzare della carta vetrata o anche uno scartavetratore elettrico. Tolto lo strato di vernice, si può procedere con il ritocco con l’impregnante (magari con due mani) e la finitura. Questo il procedimento base per portare a termine una manutenzione efficace delle finestre di casa.