Come muoversi e quali vincoli tenere in considerazione se si intende vendere una casa acquistata in edilizia convenzionata
Si tratta di una situazione non molto diffusa, ma che può verificarsi e generare non pochi dubbi in chi si trova ad affrontarla. Si è acquistato casa usufruendo dei vantaggi dall’edilizia convenzionata, ma ora si intende rivendere quell’immobile. È possibile farlo? E se sì quali vincoli e condizioni devo tenere in considerazione? Ecco come rispondere a queste domande.
Edilizia convenzionata, cos’è?
Iniziamo chiarendo il significato di edilizia convenzionata. Si tratta di programmi che nascono dalla collaborazione tra enti pubblici e realtà private – di solito tra Comuni e aziende o cooperative costruttrici – che hanno la finalità di realizzare abitazioni da mettere sul mercato a prezzo calmierato, rendendole accessibili per l’acquisto solo a particolari categorie sociali. I destinatari di queste iniziative sono di solito soggetti o nuclei familiari che incontrano particolari difficoltà nel far fronte alle proprie esigenze abitative: vi rientrano di solito le famiglie a basso reddito, quelle numerose, le giovani coppie.
Come vendere un’abitazione acquistata con vincolo comunale
Gli immobili acquistati con edilizia convenzionata sono solitamente sottoposti a vincoli da parte dell’ente pubblico – solitamente, come detto, il Comune – che ha promosso e sostenuto il progetto: l’obiettivo è infatti quello di preservare la finalità sociale dell’investimento sostenuto ed evitare speculazioni. Pertanto il privato che ha acquistato una casa usufruendo dei vantaggi offerti dall’edilizia convenzionata non potrà rivendere l’immobile troppo facilmente. Innanzitutto vengono posti di solito dei vincoli temporali: per un periodo fissato in diversi anni, solitamente almeno 5, il proprietario non potrà né vendere né affittare l’immobile. Il Comune può, in casi eccezionali, concedere un nulla osta, fattispecie tuttavia molto rara. Sul bene possono inoltre sussistere dei particolari vincoli in merito al prezzo di vendita, che non può essere quello di mercato, e ai possibili acquirenti, che potrebbero essere a loro volta individuati in base a criteri di reddito e residenza. L’ente pubblico può inoltre essere titolare di diritto di prelazione sulla casa. Vincoli e condizioni sono tutti reperibili all’interno della convenzione sottoscritta con il Comune e all’interno del contratto di acquisto del proprietario dell’immobile beneficiario dei vantaggi dell’iniziativa di edilizia convenzionata: è bene quindi consultare attentamente questi atti per valutare la possibilità di vendere l’abitazione. Altra possibilità è di contattare direttamente il Comune e indagare attraverso gli uffici comunali preposti quali siano le condizioni da rispettare per chi vende una casa sottoposta a vincolo da parte dell’ente pubblico. In alcuni casi è possibile richiedere lo svincolo dell’immobile dietro il pagamento di una somma di denaro: per chi può usufruire di questa possibilità è consigliabile effettuare una stima del reale valore commerciale della casa, rapportandolo al “prezzo di riscatto” chiesto dal Comune, per valutare se si tratta di un’operazione conveniente.
Procedere diversamente, tentando comunque di vendere il bene al prezzo di mercato, comporta rischi importanti e concreti come l’annullamento del contratto di compravendita, la richiesta di risarcimento da parte del nuovo acquirente e azioni di autotutela da parte dell’ente pubblico titolare del vincolo.