realizzazione di un soppalco

Tutto sulla realizzazione di un soppalco in casa

Come realizzare un soppalco: una guida alla normativa, tipologie esistenti e autorizzazioni da richiedere. Approfondisci nel nostro articolo.
01.08.2024 /
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Il soppalco può rappresentare un’opzione interessante per chi desidera sfruttare l’altezza di un ambiente per creare nuovi spazi. La realizzazione di un soppalco, infatti, può permettere di incrementare la superficie abitabile dell’unità immobiliare, contribuendo ad aumentare il valore dell’immobile, ed essere dunque una soluzione utile per inserire uno studio, una camera da letto, un piccolo salotto o un’area gioco/relax, solo per fare degli esempi. 

Allo stesso tempo, è fondamentale non considerarlo un progetto “fai da te” perché l’opera richiede il supporto di professionisti e il rispetto di tutte le normative vigenti. La tipologia di soppalco che si può creare, infatti, dipende da una serie di aspetti, tra cui l’uso previsto e lo spazio verticale disponibile. Vediamo meglio, quindi, le indicazioni a cui fare riferimento e le principali norme da conoscere.

Quali tipologie di soppalco esistono?

Prima di approfondire le regole a cui fare riferimento, scopriamo le principali tipologie di soppalco, in particolare i materiali con cui può essere costruito:

  • Soppalco in legno: ha il vantaggio di essere leggero e rapido da installare. In base alle sue dimensioni, la piattaforma potrà essere fissata alle pareti portanti oppure essere sostenuta da montanti.
  • Soppalco in muratura: è una soluzione robusta e versatile che di solito richiede tempistiche di realizzazione maggiori rispetto alle altre opzioni. La struttura può essere agganciata alla muratura preesistente, se si tratta di muratura portante, oppure essere sorretta da pilastri di supporto.
  • Soppalco in metallo: si tratta di una costruzione solida ma più leggera rispetto a quelle in muratura, generalmente caratterizzata da un design moderno e di impatto. 

È importante poi aggiungere una distinzione che riguarda le peculiarità e le finalità di utilizzo di un soppalco in casa. Possono esistere infatti:

  • Soppalchi “abitabili”: sono quelli accessibili e fruibili da parte delle persone (ad esempio uno studio o una camera). Contribuiscono ad aumentare la superficie utile dell’immobile e, come vedremo, devono rispettare requisiti specifici.
  • Soppalchi “non abitabili”: non sono accessibili e vengono usati, ad esempio, come ripostiglio. Non contribuiscono a incrementare la superficie utile dell’immobile e non devono sottostare agli stessi requisiti di quelli cosiddetti “abitabili”.
  • Soppalchi d’arredo: si tratta di strutture smontabili e di dimensioni ridotte, come i letti a soppalco. Anche queste non sono sottoposte alle regole previste per i soppalchi abitabili.

Normativa sui soppalchi: cosa prevede?

Come anticipato, la realizzazione di un soppalco richiede di affidarsi a tecnici qualificati che possano verificare l’effettiva possibilità di procedere con l’intervento, suggerire le modalità, le tecniche e i materiali più adatti e assicurare il pieno rispetto della normativa vigente. Saranno gli esperti a indicare se è possibile realizzare un soppalco abitabile oppure no, le eventuali alternative e l’iter da seguire. Ci sono infatti diversi aspetti da conoscere quando si decide di affrontare un’opera di questo genere, ad esempio le altezze e altri requisiti minimi, senza dimenticare i permessi che è necessario richiedere. Vediamo tutto più nel dettaglio.

Realizzazione di un soppalco abitabile: normativa e regole

Prima di realizzare un soppalco è necessario consultare non solo le normative nazionali ma anche i piani e i regolamenti locali, quali ad esempio regolamenti regionali, piani urbanistici e norme attuative. A livello nazionale, il D.M. 5 luglio 1975 definisce le altezze minime che i vari ambienti devono avere. Nello specifico si parla di 2,40 metri per locali come ripostigli, bagni, corridoi e di 2,70 metri per gli altri locali della casa come cucine, soggiorni e camere. Come appena detto, però, è fondamentale verificare anche quanto disposto dalle normative locali in merito, in quanto le indicazioni possono essere differenti. 

Il rispetto delle altezze minime serve per assicurare la cosiddetta “abitabilità” sia nello spazio creato con il soppalco sia in quello sottostante. Oltre all’altezza minima, tuttavia, ci sono altre indicazioni da osservare. Queste riguardano, in particolare, la superficie massima del soppalco (che, generalmente, non deve superare ⅓ della superficie del locale, ma in specifici casi può arrivare al 50%) e la superficie minima finestrata (di solito, non deve essere inferiore a ⅛ della superficie del soppalco). È richiesta inoltre la presenza di un lato aperto, ovviamente dotato di parapetto, la cui altezza dovrebbe essere di almeno 110 centimetri.

Come si legge nell’articolo di Edilportale, un soppalco realizzato con finalità non abitative, da utilizzare come deposito, non richiede il rispetto delle altezze minime. Anche in questi casi, comunque, prima di procedere è fondamentale confrontarsi con un esperto per essere certi di agire nei limiti imposti dalla normativa vigente. 

Autorizzazioni necessarie per realizzare un soppalco

Per realizzare un soppalco serve il permesso di costruire? Il sito di Edilportale riporta il contenuto di una recente sentenza del Consiglio di Stato con la quale i giudici hanno chiarito che la regolamentazione edilizia dei soppalchi deve essere valutata caso per caso in base alle caratteristiche specifiche della costruzione. Per quanto riguarda la necessità di ottenere permessi, serve il permesso di costruire quando il soppalco non è di dimensioni modeste e determina una ristrutturazione sostanziale dell’immobile, aumentandone le superfici e, in prospettiva, il carico urbanistico.

Se invece il soppalco non aumenta la superficie dell’immobile, l’opera viene considerata un intervento minore. Questo può avvenire solo se lo spazio creato è costituito da un vano chiuso, privo di finestre o luci, con un’altezza interna modesta, caratteristiche dunque che lo rendono non utilizzabile da parte dalle persone. Se l’immobile è sottoposto a vincolo artistico-architettonico, inoltre, bisognerà richiedere anche il nulla osta della Soprintendenza.

Può essere utile sapere che, in determinati casi, il soppalco potrebbe rientrare tra gli interventi sanabili con il “condono” edilizio 2024 previsto dal Piano Casa 2024. Naturalmente servirà anche qui il supporto di un tecnico esperto per capire se la propria situazione rientra tra le casistiche che possono usufruire di questa opportunità. 

Chi volesse sapere di più sulla realizzazione di un soppalco può contattare Residenze Immobiliare, realtà costantemente aggiornata sulle normative di settore e in grado di affiancare sia i privati sia le aziende costruttrici, grazie a una solida esperienza nei servizi di consulenza tecnica e commerciale e di consulenza per la compravendita.

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