Che tu sia il proprietario di un’abitazione e voglia migliorarla attraverso lavori di manutenzione, oppure un imprenditore edile alle prese con opere di ristrutturazione per conto dei clienti, è importante sapere come si è evoluto il Bonus Ristrutturazioni nel 2025 e come sono cambiati gli altri Bonus Edilizi. La legge di Bilancio 2025, infatti, ha introdotto importanti novità a riguardo, che incidono soprattutto sulle percentuali di detrazione. Ecco quindi i principali cambiamenti del Bonus Ristrutturazioni e degli altri Bonus Casa oggi disponibili.
Bonus Ristrutturazioni: cosa cambia nel 2025
Con la Legge di Bilancio 2025 (legge n. 207 del 30 dicembre 2024), entrata in vigore il 1 gennaio 2025, il Bonus Ristrutturazioni ha subito una riduzione rispetto agli anni passati, che si accentuerà ulteriormente nel biennio 2026-2027. Vediamo più nel dettaglio in cosa consiste e come funziona questa detrazione.
Cos’è il Bonus Ristrutturazioni e che incentivi prevede nel 2025
Il Bonus Ristrutturazioni è un’agevolazione fiscale che consente di detrarre dall’IRPEF una percentuale delle spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio. Ecco come cambia quest’anno:
- la detrazione è pari al 50% per le abitazioni principali, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare;
- la detrazione scende al 36% per le seconde case, con lo stesso limite di spesa.
Nel 2026 e 2027 le aliquote si abbasseranno ulteriormente, passando al 36% per le prime case e al 30% per le altre abitazioni, mantenendo immutato il tetto di spesa. Non varia la modalità di fruizione: il beneficio fiscale viene ripartito in 10 rate annuali dello stesso valore, nell’anno in cui è avvenuta la spesa e in quelli successivi.
Quali interventi rientrano nel Bonus Ristrutturazioni 2025?
Per quanto riguarda gli interventi ammessi dal Bonus Ristrutturazioni 2025, precisiamo subito che da quest’anno non sono più incluse le “spese per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili”, come si legge nel comma 3-quinquies aggiunto all’art.14 del Dlgs 63/2013. Fatta questa importante premessa, entriamo più nel merito delle opere agevolabili.
Per le singole unità immobiliari sono incentivabili i lavori di manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo. Quelli di manutenzione ordinaria (ad esempio riparazioni, tinteggiature, sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti) possono essere detratte solo se riguardano le parti comuni di edifici condominiali.
Ecco alcuni esempi di opere di manutenzione straordinaria:
- installazione di ascensori e scale di sicurezza;
- sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
- opere finalizzate a ottenere un risparmio energetico;
- rifacimento di rampe o scale;
- realizzazione di scale interne;
- recinzione dell’area privata.
Fra gli interventi di restauro e risanamento conservativo possiamo trovare:
- adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti;
- lavori volti a eliminare e prevenire situazioni di degrado;
- apertura di finestre per esigenze di aerazione.
Alcuni esempi di ristrutturazione edilizia, invece, sono:
- demolizione e ricostruzione, con la stessa volumetria dell’immobile preesistente;
- modifica della facciata;
- realizzazione di una mansarda o di un balcone.
A queste opere se ne aggiungono delle altre. Ad esempio, solo per citarne alcune, quelle necessarie alla ricostruzione o al ripristino di edifici danneggiati in seguito a eventi calamitosi, a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza, quelle finalizzate all’abbattimento delle barriere architettoniche e alla bonifica dall’amianto.
Come funziona e come si richiede il Bonus Ristrutturazioni nel 2025?
Per accedere a questa detrazione è necessario che i pagamenti per i lavori svolti avvengano tramite bonifico bancario o postale, che deve riportare elementi quali la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o partita IVA di chi riceve il pagamento (ossia l’impresa o il professionista che ha effettuato gli interventi). Le spese sostenute andranno indicate nella dichiarazione dei redditi e, come anticipato, la detrazione sarà suddivisa in 10 rate annuali dello stesso importo. Nella dichiarazione dei redditi andranno indicati i dati catastali dell’immobile e, se le opere sono state svolte dal detentore, serviranno gli estremi di registrazione dell’atto di comodato o di locazione.
È inoltre bene conservare una serie di documenti, tra cui, ad esempio, le abilitazioni amministrative (quando richieste), eventuali dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà, le fatture e ricevute dei pagamenti, le ricevute di pagamento dell’IMU (quando dovuta), la comunicazione preventiva all’ASL, se necessaria. Per l’elenco completo della documentazione da custodire, ti consigliamo di consultare la pagina dell’Agenzia delle Entrate.
Per gli interventi che comportano un risparmio energetico e/o uso di fonti rinnovabili, inoltre, si è tenuti a inviare una comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Bonus Ristrutturazioni: chi può richiederlo
Possono accedere al Bonus Ristrutturazioni – che, ricordiamo, è riservato agli immobili a uso residenziale – tutte le persone soggette all’IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche), che possiedono o detengono l’immobile – sulla base di un titolo idoneo – e che sostengono le spese relative. Solo per fare degli esempi, quindi, oltre ai proprietari o nudi proprietari, può farne domanda chi è titolare di un diritto reale di godimento (come usufrutto, uso, abitazione o superficie), chi ha un contratto d’affitto o comodato d’uso, i familiari conviventi di chi possiede o detiene l’immobile, ma anche i soci di cooperative a proprietà divisa e indivisa. Anche in questo caso, per conoscere l’elenco completo di chi può richiedere il bonus, ti consigliamo sempre di verificare sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Quali altri Bonus Edilizi ci sono nel 2025?
Nel 2025 sono disponibili ulteriori Bonus Edilizi. Così come la detrazione fiscale sulle ristrutturazioni, molti di essi hanno subito delle modifiche rispetto al passato. Vediamo quali sono i principali e come sono cambiati.
Ecobonus
L’Ecobonus è l’agevolazione destinata alle opere che puntano a un miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici esistenti. Nel 2025, la detrazione scende al 50% per i lavori svolti sull’abitazione principale, mentre per le seconde case passa al 36%. Nel 2026 e nel 2027, la percentuale di detrazione diminuirà ulteriormente, fermandosi al 36% per le prime case e al 30% per le altre abitazioni. Anche in questo caso, a partire dal 2025, non saranno più agevolabili gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.
Sismabonus
Il Sismabonus è l’agevolazione dedicata ai lavori per la messa in sicurezza sismica degli edifici. Anche questa, nel 2025, passa al 50% per l’abitazione principale e al 36% per le altre abitazioni, per poi ridursi maggiormente nel 2026 e nel 2027 (le prime case beneficeranno del 36%, mentre le altre del 30%). Stesso destino per il Sismabonus Acquisti che avrà lo stesso décalage (il bonus è rivolto all’acquisto di case in zona sismica 1, 2, 3, demolite e ricostruite, poi rivendute entro 30 mesi dalla conclusione dei lavori).
Bonus Mobili ed Elettrodomestici
Questo incentivo consiste in una detrazione IRPEF del 50% per chi compra mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica elevata, destinati ad arredare immobili oggetto di ristrutturazione. La detrazione è calcolata su un limite massimo di spesa di 5.000 euro e viene suddivisa in dieci quote annuali di pari importo.
Bonus Barriere Architettoniche
Questo bonus non ha subito cambiamenti dalla Legge di Bilancio 2025, per cui resta la detrazione pari al 75% delle spese sostenute per lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche. I limiti di spesa cambiano a seconda del tipo di edificio.
Superbonus
Come anticipato in altri articoli, il Superbonus è stato oggetto di un ridimensionamento importante nel corso del tempo. In particolare, dal 1 gennaio 2025 l’agevolazione passa al 65% e spetta solo agli interventi che entro il 15 ottobre 2024 hanno:
- presentato la CILA, se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini;
- adottato la deliberazione dell’assemblea condominiale che ha approvato i lavori e presentata la CILA, se gli interventi sono effettuati dai condomini;
- presentato l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se le opere comportano la demolizione e ricostruzione degli edifici.
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