Dall’abitazione storica di rione Regola all’attuale appartamento di Monteverde
Oggi Carlo Verdone abita nel quartiere di Monteverde vecchio, un’abitazione che non ha mai aperto ai media e di cui quindi non si hanno immagini o una descrizione precisa. Una scelta che fa parte di quella riservatezza che ha sempre accompagnato la vita dell’amatissimo attore e regista romano. Tuttavia è possibile carpire alcuni dettagli relativi alla casa, da interviste o dichiarazioni uscite nel corso degli anni.
In particolare sappiamo che si tratta di un attico di grande pregio, circondato dal verde e arricchito da opere d’arte anche molto ricercate: tra queste è diventata ormai molto popolare la scultura del busto di Nerone che Verdone ha simpaticamente coinvolto nel video di esultanza condiviso su Facebook in occasione della partita Roma-Barcellona, conclusasi 3 a 0 e valida per i quarti di finale di Champions League 2018. È noto inoltre che un elemento distintivo della casa di Monteverde è senza dubbio la terrazza da cui si può godere di una delle viste più belle su Roma, spaziando dal Gianicolo a Ponte Sisto, da Palazzo Farnese alla Sinagoga, fino quasi al mare.
E tra le meraviglie che è possibile scorgere da quel suo affaccio, il protagonista di alcune delle commedie italiane più popolari sa localizzare con estrema precisione quella che, forse ancor più di quella attuale, è stata “casa Verdone”. Si tratta dell’abitazione in Via Lungotevere dei Vallati n. 2, rione Regola, in cui l’artista è nato e cresciuto, insieme ai suoi fratelli e ovviamente ai genitori. Una casa che l’attore ha reso celebre raccontandola e raccontando moltissimi episodi della sua vita al suo interno, nel suo primo libro “La casa sopra i portici” edito da Bompiani nel 2012.
Verdone parla di quel luogo con amore e nostalgia: “un grande appartamento di fine ottocento con un magnifico terrazzo che ha regalato i più bei colori alle nostre anime”. Il libro, che è a tutti gli effetti un’autobiografia, è tutto fortemente incentrato sull’abitazione che è stata per il protagonista, fin da piccolissimo, il teatro di tanti incontri con attori e registi. Il padre, Mario Verdone, era infatti critico cinematografico e la sua casa era frequentemente visitata da personaggi come Federico Fellini, Cesare Zavattini, Pier Paolo Pasolini e Alberto Sordi: quest’ultimo diventerà, per Carlo Verdone, un vero e proprio mentore.