Quattro quesiti sulla maxi-detrazione su cui l’ente ha dato risposta positiva
Negli ultimi mesi l’Agenzia delle Entrate è stata coinvolta in una serie molto numerosa di interpelli e quesiti riguardanti il cosiddetto “Superbonus”. Nello specifico, qui trattiamo quattro quesiti su casi particolari che si sono tutti risolti con una risposta positiva da parte dell’Agenzia, che dichiara che tutti gli istanti in questione possano accedere totalmente (o in misura dimezzata, come vedremo), alla maxi-detrazione.
1 – Cittadina italiana residente all’estero
È il caso di cui si è occupata l’Agenzia nella risposta n° 60 in cui si è occupata di un’istante che in Italia è proprietaria di un’abitazione su cui vuole effettuare lavori per i quali è previsto il Superbonus e che ritiene di potervi accedere, optando per la cessione del credito d’imposta, nonostante non sia residente in Italia e sia titolare solo del reddito relativo a quell’immobile. Nella risposta, l’Agenzia sostiene che l’istante sia titolare del reddito fondiario essendo proprietaria di un immobile nel nostro territorio e che questo già sia sufficiente per accedere alla maxi-detrazione, ovviamente nel caso in cui siano presenti tutti gli altri requisiti richiesti dalla normativa. La contribuente, non essendo un’imposta lorda su cui applicare la detrazione, essendo non residente in Italia, può accedere all’opzione del credito d’imposta come modalità alternativa di fruizione del Superbonus.
2 – Consulente del lavoro abilitato al rilascio dei visti
L’istante è un consulente del lavoro abilitato a rilasciare i visti di conformità secondo quanto previsto dalla legge, ovvero un libero professionista titolare di Centro di Assistenza Fiscale o simili. Il contribuente chiede di poter apporre il visto per la pratica che riguarda la sua cessione del credito relativa all’accesso al Superbonus. L’Agenzia, nella risposta n° 61, cita un proprio documento di qualche anno fa, ovvero la risoluzione 82/2014, in cui l’ente aveva specificato che i professionisti abilitati che vogliono utilizzare i crediti relativi a imposte sui redditi e relative addizionali, a Irap e ritenute alla fonte, che siano emersi a seguito della dichiarazione dei redditi, possono mettere il visto di conformità sulla dichiarazione stessa in maniera autonoma, senza doversi rivolgere a soggetti terzi. Facendo valere la prassi giurisprudenziale ormai consolidata negli anni, anche in merito a questo tipo di detrazione, ovvero al Superbonus, l’Agenzia ritiene che i liberi professionisti abilitati, e quindi anche il contribuente, possano apporre autonomamente il visto che concede loro di accedere all’opzione della cessione del credito.
3 – Fondazione che effettua lavori su immobili di varie categorie catastali
Nella risposta n° 64 invece l’interpello all’Agenzia delle Entrate viene da una Fondazione titolare di immobili che possiede in regime di piena proprietà, nuda proprietà e proprietà superficiaria, accastati in categorie diverse (A/2, B/1, B/2 e C/6) su cui intende realizzare interventi trainati e trainanti inclusi tra quelli per i quali è previsto il Superbonus. La Fondazione chiede se può accedervi e se può optare per la cessione del credito e dello sconto in fattura. L’Agenzia, già in alcuni interventi precedenti (vedi la circolare 30/2020), aveva indicato come possibile l’accesso al Superbonus in caso di lavori realizzati da onlus oppure organizzazioni di volontariato, così come da associazioni di promozione sociale riconosciute. Inoltre sempre l’Agenzia aveva già chiarito che si possa accedere alla maxi-detrazione anche in caso di interventi su immobili posseduti in regime di nuda proprietà o in usufrutto, uso, diritto d’abitazione o diritto di superficie, e che queste particolari categorie non abbiano limiti di spesa, potendo quindi comprendere nella detrazione ogni tipologia di intervento, senza distinzioni legate alla categoria catastale dell’immobile oggetto di lavori. Visto che la Fondazione è inclusa tra gli enti che possono accedere al Superbonus, e alla luce di quanto precedentemente deliberato dall’Agenzia, nel caso in questione si può accedere integralmente al Superbonus e optare per le possibilità alternative alla fruizione diretta, ovvero nello specifico cessione del credito e sconto in fattura.
4 – Superbonus su immobile adibito a bed & breakfast
Un’altra fattispecie particolare che ha visto l’Agenzia coinvolta in una delibera è stata quella di un contribuente che sostiene di avere un immobile di proprietà, in cui vive e risiede, e che occasionalmente viene utilizzato come B&B a conduzione familiare. Dovendo realizzare lavori di riqualificazione energetica dello stesso, l’istante chiede se può accedere al Superbonus. La risposta n° 65 dell’Agenzia parte ricordando che, come indicato dalla norma e dalla giurisprudenza precedente, se un immobile viene utilizzato in modo promiscuo anche per l’esercizio dell’arte o della professione, o per attività commerciale occasionale o abituale, su di esso, in caso di lavori di ristrutturazione, si può accedere alle detrazioni previste per legge nella misura del 50% del totale delle spese sostenute. Il bed & breakfast era già stato incluso, in interventi precedenti dei legislatori, tra le fattispecie suindicate; pertanto, considerando che per la tipologia di interventi che il contribuente vuole realizzare nell’appartamento è previsto l’accesso al Superbonus, egli potrà accedervi nella misura del 50%.