Intervista sull’argomento a Corrado Mililli, presidente di Residenze Immobiliare
Che il Rent to Buy sia un’importante opportunità che permette di acquistare
casa in modo agevolato è già stato spiegato, così come è stato raccontato che Residenze
Immobiliare è stata tra le prime realtà a proporre questa formula,
in particolare sul mercato di Roma. Ad approfondire ulteriormente l’argomento e ad
analizzare dettagli e prospettive ci pensa il presidente di Residenze Immobiliare, Corrado
Mililli, intervistato sul tema.
Corrado, ci descrivi il Rent to Buy in modo semplice?
Il Rent to Buy è un tipo di compravendita nata negli Stati Uniti in seguito alla crisi economica
che ha colpito duramente anche, ovviamente, il mercato immobiliare e che ha permesso
all’offerta di incontrare le esigenze della domanda in un momento in cui le banche non
concedevano finanziamenti. Con il Rent to Buy le imprese si sono sostituite quindi in qualche
modo agli istituti di credito: l’utente interessato all’immobile entra nell’immobile stesso
inizialmente in affitto, ma con un’opzione di acquisto che gli permette di scontare come
anticipo di pagamento i canoni versati.
A quale tipo di utenza si rivolge in particolare?
A quell’utenza che, appunto, ha difficoltà ad accedere al credito bancario pur essendo in grado
di sostenere economicamente il pagamento di un mutuo. Oggi inoltre il target si è ampliato
andando ad abbracciare anche tutta quella clientela che ha necessità di vendere un immobile
per acquistarne un altro e che magari ha l’esigenza di trasferirsi in modo rapido, non potendo
attendere un soddisfacente piazzamento sul mercato della casa di cui vogliono liberarsi: per
come sono al momento le dinamiche del mercato immobiliare, prima dell’alienazione possono
trascorrere anche 9 o 10 mesi. In questo caso il Rent to Buy può servire a gestire le
tempistiche tra vendita del vecchio e ingresso nel nuovo immobile.
Perché Residenze Immobiliare punta molto su questa formula?
Perché si tratta di una soluzione che da una parte agevola le imprese a collocare gli immobili
sul mercato e che dall’altra avvantaggia in modo importante anche il cliente permettendogli,
tra le altre cose, nel periodo precedente l’esercizio dell’opzione di acquisto, di non pagare gli
interessi del mutuo, né le imposte sull’immobile. Noi siamo stati i primi a proporre il Rent to
Buy a Roma, nel 2009, quando non era ancora regolato da leggi: per questo abbiamo previsto
una serie di contratti che tutelassero tutte le parti in causa. Nel 2014 poi il cosiddetto decreto
“Sblocca Italia” ha poi istituito un quadro normativo di riferimento, in particolare per quanto
riguarda la fiscalità. Questa formula, negli anni peggiori della crisi del mercato immobiliare, ha
fatto certamente la differenza.
E oggi?
Oggi, con un mercato più stabile, prezzi ai minimi storici e banche più inclini a concedere
credito, l’utenza potenzialmente interessata si è ristretta, anche se si tratta senza dubbio di
una opportunità ancora molto richiesta.
Per il futuro Residenze Immobiliare ha in serbo qualche novità?
Assolutamente sì. Lanceremo a breve una nuova formula di acquisto molto innovativa che
tuttavia non cancellerà il Rent to Buy: quest’ultimo, in una forma leggermente diversa dal
passato, evoluta in base alle nuove esigenze, resterà certamente tra le opzioni offerte
all’utenza.