Iniziamo, con questo primo articolo di questa nuova rubrica, un viaggio nuovo ed inconsueto che vuole ripercorrere la storia di Roma da un punto di vista “immobiliare”
Utilizziamo, in questo contesto, il termine “immobiliare” con flessibilità e chiediamo al lettore un po’ di indulgenza in questi primi passi, concedendo al termine “immobiliare” il lusso di nascondere, dietro al suo significato più immediato, una curiosità che vuole includere tutti i momenti in cui è stata tracciata la forma di questa città.
Arriveremo a capirne il valore ed il significato delle aree, dei territori, delle zone, dei rioni, di case e strutture particolari ed esploreremo alcuni momenti che hanno permesso a questa città di passare da quello che era il campicello di Romolo e Remo a quella che oggi è la struttura immobiliare che conosciamo ed abitiamo.
Questo viaggio porterà alla luce momenti, anche storicamente importanti, che hanno contribuito a dare forma a questa città. In questi momenti vedremo suddividere il territorio, disegnare, cancellare e disegnare di nuovo, sulla mappa della città, i suoi confini e i suoi significati. Vedremo tirar su palazzi e case con la pretesa di voler essere eterni e poi li vedremo, a volte, buttati giù in un attimo, per il capriccio di un Papa o per un folle desiderio di dare dimora alla propria dama di compagnia, e assisteremo quindi, passando di storia in storia, all’inesorabile continuo mutare di questa città, per giungere finalmente ai giorni nostri.
Ed ora, più che continuare a parlare di ciò di cui parleremo sarà meglio, per non annoiare il lettore, iniziare subito a scriverne, cominciando proprio dalla storia della suddivisione del territorio cittadino.
Prima suddivisione del territorio della città di Roma: cenni storici
La prima suddivisione urbana fu stabilita nel VI secolo a.C. da Servio Tullio.
Inizialmente le aree coinvolte venivano chiamate “regiones” ed erano soltanto quattro. In merito a questo c’è sicuramente da tenere in considerazione quella che allora era la vastità della città di Roma, di gran lunga inferiore a come siamo soliti pensarla.
Le quttro regiones erano: Suburana (Celio), Esquilina (Esquilino), Collina (Quirinale e Viminale) e Palatina (Palatino e Velia).
La successiva suddivisione della città in “regiones” (il nome al tempo era ancora questo) si ebbe in età imperiale, sotto Augusto. La città, in quel momento, comprendeva un territorio cittadino che si era notevolmente ampliato , perfino oltre i confini delle vecchie mura repubblicane. Le regiones divennero quattordici. Un curioso particolare è che tutte, ad eccezione di una, erano situate sulla riva sinistra del Tevere. A fare eccezione era sicuramente la regione Transtiberim (Trastevere).
Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente Roma decadde anche come centro culturale e la popolazione diminuì e fu così che si perse anche la suddivisione amministrativa della città con riduzione delle “regiones”.
Nel XII secolo iniziò a delinearsi una nuova suddivisione in dodici regiones, non per una imposizione che veniva dall’alto ma semplicemente per uso comune. Benché la suddivisione vedeva una Roma molto diversa da quella al tempo dell’Impero, il nome che definiva l’area suddivisa rimase lo stesso: regio (latino, “rione” in volgare).