Cosa sono le Zone “O” di Roma
Le Zone “O” costituiscono il riconoscimento urbanistico di zone di edilizia spontanea, iniziato nel 1976/77 con l’individuazione dei nuclei mediante “perimetrazione” e successiva adozione della variante a Zone ”O” di P.R.G. (1978) .
Per ciascuna Zona è stato redatto un apposito Piano Particolareggiato, ad oggi tutti scaduti e da riapprovare.
I piani particolareggiati, una volta riapprovati, permetterebbero di realizzare o completare, attraverso i Consorzi di Opere a Scomputo, i servizi ancora mancanti.
Stato delle autorizzazioni per le Zone “O”
La variante a Zona “O” approvata nel 1983 ha riguardato n. 74 nuclei che interessavano:
Superficie totale, ha | 4.700 ha |
Abitanti esistenti, n. | 300.000 |
Nuovi abitanti, n. | 100.000 |
Densità abitativa, ab/ha | 85 |
All’interno delle Zone “O” si è operato prevalentemente con lo strumento dei comparti, aree fondiarie dove il privato può procedere a nuove edificazioni, previa cessione gratuita al Comune di aree da destinare alla realizzazione dei servizi pubblici.
Oggi i Piani Particolareggiati di Zona “O” sono 70 e comprendono al loro interno 566 comparti.
L’attuazione dei comparti e dei relativi servizi rientra nelle competenze del Dipartimento Promozione, Sviluppo e Riqualificazione delle Periferie del Comune di Roma.
Attuazione dei Piani di Zona “O”
Lo stato di attuazione dei Piani di Zona “O”, malgrado siano state realizzate diverse opere di urbanizzazione (migliaia di pali di illuminazione pubblica, centinaia di km di rete fognaria, strade, parchi, asili, centri polifunzionali) è ad oggi piuttosto limitato, anche perché molti Piani, approvati a cavallo del 2000, avendo validità di 10 anni, sono orami scaduti.
È necessario quindi procedere con la ri-approvazione delle Zone “O”, definendo una nuova procedura amministrativa, aggiornata ed efficace, che renda concretamente possibile la conseguente realizzazione dei tanti interventi di urbanizzazione ancora mancanti.